clarissa è sdraiata sul letto, il suo volto, vuoto, è rigato da fiumi di lacrime che non spettono di scendere. il pensiero della ragazza naviga a poche ore prima: il padre l'aveva chiamata in cucina per aiutare la madre che per altro quando gli diceva di mettere a posto qualcosa balbettava sempre. la ragazza faceva sempre fatica a comprenderla. quel giorno la ragazza si sentiva triste e un pò arrogante visto che tutti la consideravano una buona a nulla. per una risposta stupida ma rivolta con il tono di voce sbagliato, il padre si gira e la guarda malissimo. le dice:" smettila di rispondere con questo modo, tua madre si sarà anche espressa male ma te non devi rispondergli così!" la ragazza che si sentiva sempre sottomessa davanti al padre stette zitta. per colpa del suo silenzio il padre le andò incontro furibondo. prendendola per il collo e con violenza la spinse sul divano e gli disse:"ricordo ancora quallo che ti dissi all'inizio dell'anno scolastico ' se avrai anche solo una materia sotto non potrai andare in Inghilterra,e in qualche modo mi ripagherai per i soldi che ho già sborsato per quella fottuta gita'." la ragazza lo sapeva bene e aveva cercato in tutti i modi di recuperare le materie ma le ne mancava solo una. lei allora rispose con tutto il coraggio che aveva:"lo ricordo anche io!" guardò il padre per due secondi che rimase a bocca aperta per la risposta della figlia e poi abbassò lo sguardo. il padre la prese e le dette uno schiaffone talmente forte che a lei uscirono le lacrime immediatamente dal dolore. la madre che intanto stava tagliano le verdure per la cena, aveva smesso di guardare da un bel pezzo, abituata oramai alle maniere del marito. quando il marito smise di menare la figlia, le uniche parole che uscirono dalla bocca della madre furono:" clarissa, adesso vai di sopra e metti a posto i panni in camera tua!" la ragazza sentiva la voce della madre piatta e senza alcun sentimento.
erano due mesi che clarissa aveva iniziato a tagliarsi le braccia. oramai lo considerava un passatempo, uno sfogo contro il comportamento dei genitori. nessuno aveva scoperto il suo piccolo segreto. nessuno le aveva chiesto il perchè di tutti quei cerotti sulle braccia.
la piccola lama stava solcando la sua pelle lungo l'avambraccio. un piccolo taglio poco profondo. il bruciore che gli procurava le piaceva. oramai era come una droga. prima il dolore e poi la vista di piccole gocce di sangue. era una cosa inebriante. nessuno oramai la poteva fermare. lei avrebbe continuato a tagliarsi. perchè era l'unica cosa che lei pensava di esser buona a fare.

si è nervosi e distritti arrivando alla fine del primo quadrimestre e mlte volte i voti non sono sempre quelli che ti saresti aspettata. sono stanca e snervata, la vita è resa impossibile! prima la scuola e poi il divertimento. ciò che odio di più è passare ore e ore sui libri con il risultato di un appena sufficiente.poi i prof... oh loro sono un caso che faccio fatica studiare. molti di essi hanno dei pregiudizi assurdi. prendendo a caso un prof... la mia insegnante di storia non fa altro che darmi 5+. verifiche e interrogazioni con lo stesso e identico voto. boh poi uno non si deve incazzare. dicono che non si è attenti durante le loro ore di spiegazione è quello è il risultato della "mia " disattenzione. cioè mi dà il voto non tanto per ciò che gli dico ma per come mi comporto durante le sue ore; si lo ammetto spesso parlo durante le sue ore ma cazzo se ti dico il libro senza fare un errore la sufficienza me la dai.

sono in confusione. non riesco a capire ciò che è giusto e cosa non lo è. sto con un ragazzo fantastico ma penso che si vergogni di me e non ha mai "voglia" di uscire assieme; invece ce un altro ragazzo che conosco da poco che si fa sentire sempre e che mi chiede anche di uscire. l'unico problema è che lui ha già la morosa e non so proprio come fare. non voglio lasciar perdere nessuno dei due perchè oramai mi ci sono affezionata. i consigli delle mie amiche fanno pena. non riesco a cavare un ragno. sto di merda. sono in confusione più totale e ho paura di perdere entrambi per una mia scelta del cazzo.

per voi è giusto mettersi con una persona più piccola??
io penso che all amore con esista età. cioè uno o due anni non fanno molta differenza, ma quando si parla di dieci o quindici anni forse sì. io amo il mio piccolo cucciolo, ma so che i miei mi deriderebbero se scoprissero che sto con uno di due anni più piccolo.
sì forse anche la mentalità conta. lui è ancora piccolo per capire certe cose ma io spero che quando crescerà non penserà solo alla psp o a fifa. bisogna capirli questi maschi.
piccolo mio ti amo ma devi capire che quando ti chiamo mi devi rispondere.

scoprire ancora di non esser amata fa malissimo. sento di lasciarmi andare piano piano alla deriva. non sopporto quasi più di vedere coppiette felici che fanno effusioni in pubblico. non sopporto neanche i miei amici oramai stanno sempre lì che parlano delle giornate delle loro uscite a quattro. mi sento la terza in comodo anche con mia sorella. quando viene a casa una sua amica loro due parlano in continuazione di argomenti che io non capisco, cazzo mi sento come una bamibina di tre anni che deve continuamente chiedere qualche specificazione sull'argomento.alcune volte vorrei solo piangere, altre volte mi domando se io sia l'unica a sentirmi così di merda.

alcune volte si ha la voglia di sparire dall'attenzione da tutti e ricomparire quando le acque si sono calmate. in casa non c'è un posto sicuro oramai, la mia camera è presa d'assalto dalle mie sorelle e ogni volta che cerco di rinchiudermi c'è sempre qualcuno che mi obbliga poi ad aprirla il primo possibile. ho bisogno del mio spazio e del mio tempo per riflette. il tempo passa e mi sento cambiata manon so se è in peggio o in meglio. i consigli dei miei non riesco a valutarli anzi cerco di evitarli perchè mio babbo finisce sempre con l'incazzarsi o non la solita frase : "usa la testa!" ogni tanto è insopportabile. non riesco neanceh a restare per troppo tempo nella stessa stanza che già mi inizia a scoppiare la testa per i ragionamenti strafottenti di mio babbo.

tre mesi fa:- dai iniziamo sta cavolo di dieta.... diventiamo delle super gnocche!!!-
dopo una settimana di dieta :- cibooooooo! voglio piangere sigh!-
oggi:- chi se ne frega della dieta... posso pur sempre iniziarla l'anno prossimo....!
ahahah ecco cosa mi succede tutte le volte che inizio una dieta; in più ci si mettono anche i miei fratelli che per farmi soffrire mi mangiano davanti alla faccia cose che io adoro mangiare...e non mne parliamo di mia mamma.... farebbe la pizza tutti i giorni pur di farmi smettere di fare la dieta e ci sta riuscendo eccome! uffa... chi ha dei consigli da darmi per perdere circa 5 kili???
il bello è che tutti sono fissati con il peso. perchè?

non si riesce a riflettere con tutto questo caldo. è insopportabile. vorrei restare immersa in una piscina per tutto il giorno. sentirmi rinfrescata ogni minuto, in ogni momento. e le zanzare??? o quelle non le sopporto proprio. non posso mettere un piede fuori casa che mi ritrovo con una gamba che mi prude all'impazzata. voglio piangereeee..... sigh!!!

sono distesa sul mio letto, sotto le coperte che abbraccio segretamente il mio cuscino preferito. sento la solitudine che avanza su di me.il cuscino è freddo e decido di stringerlo più forte per riscaldarlo. sono sola. mi sento l'unico fiore secco in mezzo a delle rose fresche.la solitudine è arrivata. si sdraia vicino a me e mi abbraccia. il suo abbraccio è freddo. non mi consola, anzi riapre la ferita. lentamente chiudo gli occhi, inspiro ed espiro con un ritmo sempre più regolare. mi lascio andare. stacco finalmente i piedi dalla realtà e volo. la mia mente naviga nei ricordi. sceglie un ricordo, proprio quello. mi ritrovo a rivivere l'episodio: sono io abbracciata a lui che facciamo per la prima volta l'amore. mi accarezza teneramene i capelli, io gli accarezzo il petto, ho la testa appoggiata sul suo braccio. ci guardiaamo negli occhi. siamo contenti, felici di esser insieme. il dolore del ricordo sopraggiunge e mi trafigge il petto.mi risveglio in lacrime. asciugo le lacrime con il dorso della mano e vado verso il bagno. mi lavo il viso e mi dico ad alta voce:" sono forte! mi rialzerò dopo questa brutta caduta!"
mi avvio verso la camera per vestirmi e mi sento per la prima volta dopo tanto tempo felice perchè stò per iniziare un nuovo capitolo senza di lui!

mi trovo sotto l'ombra di un albero. il vento soffia lievemente verso est e mi scompiglia i capelli. alzo il viso verso il cieo e mi ritrovo a fissare i rami dell'albero che danzano, le foglie soliecitate dal vento suonano una breve melodia. è un'incantesimo. il silenzio è pace attorno a me. mi sento libera da ogni singolo problema che poco prima incombeva su di me.
ho un blocco da disegni affianco a me e una matita tra i capelli appoggiata un di un orecchio. la sfilo elibero una ciocca ribelle da dietro l'orecchio. la rimetto apposto e con la matita inizio a disegnare sul blocco. la mano è veloce, disegno ciò che sto pensando. disegna il cielo e le nuvole, disegna il ramo su cui si era appoggiato un passerotto poco prima. mi rilassa disegnare. mi stacca dalla realtà e mi porta in un mondo parallelo, un mondo in cui io non sono considerata una psicopatica, un mondo in cui io ho fatto cariera come pittrice, un mondo in cui i miei genitori mi avevano accettato per quella che ero senza indignazione. era un mondo fantastico.
"Giuliaaa!!" mi chiama un'infermiera riportandomi alla realtà. sento il suo passo avvicinarsi sempre più. ho bisogno di un nascondiglio al più presto. la centro psichiatrico non ho la possibilità di tenere una matita perchè dicono che io sia troppo pericolosa. "GIULIA,DOVE SEI?" la sua voce è alta sembra quasi un urlo. ho paura. mi affretto a strappare la pagina del blocco da disegni e la infilo nella fessura dell'albero, ove c'erano nascosti tutti gl'altri miei "capolavori". ma il problema più grosso era la matita. dove la meto??dove la metto?? "ECCOTI gIULIA! DOVE TI ERI CACCIATA??" è alle mie spalle. la sua voce mi prende alla sprovvista e dalla paura uso l'unico oggetto a me importante, la matita. gliela conficco nella gola. le gocce del suo sangue mi sfiorano la mano. disgustata lascio la presa e vedo l'infermiera Kara che si accascia davanti a me con entrambe le mani alla gola.
sono addolorata, sono distruttaa dal mio gesto, ma so che se lo meritava, la voce mi incitava,mi parlava con voce suadente e tutte le volte che gli chiedevo il suo nome e perchè avesse scelto proprio me mi rispondeva:" cara io solo il portatore di luce!non avere paura di me. io dimoro nel tuo corpo per proteggerti, abbi pazienza prima o poi capirai. non correre, non avere paura con me sei al sicuro!"
oramai erano decine di volte che glielo chiedevo,e, come tutte le altre volte mi alzo in piedi e mi avvio in camera mia abbandonando il quinto cadavere sempre lì, sotto l'immensa quercia.