Replying to disperazione

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  1. Posted 2/4/2014, 20:12
    clarissa è sdraiata sul letto, il suo volto, vuoto, è rigato da fiumi di lacrime che non spettono di scendere. il pensiero della ragazza naviga a poche ore prima: il padre l'aveva chiamata in cucina per aiutare la madre che per altro quando gli diceva di mettere a posto qualcosa balbettava sempre. la ragazza faceva sempre fatica a comprenderla. quel giorno la ragazza si sentiva triste e un pò arrogante visto che tutti la consideravano una buona a nulla. per una risposta stupida ma rivolta con il tono di voce sbagliato, il padre si gira e la guarda malissimo. le dice:" smettila di rispondere con questo modo, tua madre si sarà anche espressa male ma te non devi rispondergli così!" la ragazza che si sentiva sempre sottomessa davanti al padre stette zitta. per colpa del suo silenzio il padre le andò incontro furibondo. prendendola per il collo e con violenza la spinse sul divano e gli disse:"ricordo ancora quallo che ti dissi all'inizio dell'anno scolastico ' se avrai anche solo una materia sotto non potrai andare in Inghilterra,e in qualche modo mi ripagherai per i soldi che ho già sborsato per quella fottuta gita'." la ragazza lo sapeva bene e aveva cercato in tutti i modi di recuperare le materie ma le ne mancava solo una. lei allora rispose con tutto il coraggio che aveva:"lo ricordo anche io!" guardò il padre per due secondi che rimase a bocca aperta per la risposta della figlia e poi abbassò lo sguardo. il padre la prese e le dette uno schiaffone talmente forte che a lei uscirono le lacrime immediatamente dal dolore. la madre che intanto stava tagliano le verdure per la cena, aveva smesso di guardare da un bel pezzo, abituata oramai alle maniere del marito. quando il marito smise di menare la figlia, le uniche parole che uscirono dalla bocca della madre furono:" clarissa, adesso vai di sopra e metti a posto i panni in camera tua!" la ragazza sentiva la voce della madre piatta e senza alcun sentimento.
    erano due mesi che clarissa aveva iniziato a tagliarsi le braccia. oramai lo considerava un passatempo, uno sfogo contro il comportamento dei genitori. nessuno aveva scoperto il suo piccolo segreto. nessuno le aveva chiesto il perchè di tutti quei cerotti sulle braccia.
    la piccola lama stava solcando la sua pelle lungo l'avambraccio. un piccolo taglio poco profondo. il bruciore che gli procurava le piaceva. oramai era come una droga. prima il dolore e poi la vista di piccole gocce di sangue. era una cosa inebriante. nessuno oramai la poteva fermare. lei avrebbe continuato a tagliarsi. perchè era l'unica cosa che lei pensava di esser buona a fare.

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